giovedì 1 ottobre 2009



(Immagine dal web)

Vi ricordiamo che comunque, il blog rimane a vostra disposizione con la chat, la pagina web della nostra scuola, il dizionario e l'enciclopedia on line, i link con le risorse e tutti i post pubblicati finora.
Periodicamente pubblicheremo anche le notizie importanti relative al nostro dipartimento.

Buon anno scolastico a tutti.

mercoledì 23 settembre 2009

SI RIENTRA!


Cari amici di Oblo'(g),

durante quest'anno scolastico che sta ormai per iniziare, il nostro blog non ci accompagnerà come negli ultimi anni.
Diversi impegni ci impediscono di dedicare a questo spazio il tempo necessario, ma il blog resterà comunque a vostra disposizione come strumento per la ricerca di materiale on line e come mezzo del nostro dipartimento per informarvi sulle molte iniziative che speriamo di poter portare a termine quest'anno.
Vorremmo ringraziare María Jesús che ci ha aiutati in questa bella esperienza e vorremmo anche rivolgere un GRAZIE di cuore a tutti voi che ci avete seguito e che ci avete fatto compagnia in questo spazio.
In grande IN BOCCA AL LUPO e BUON RIENTRO a tutti!

lunedì 8 giugno 2009

BUONE VACANZE

(foto da www.bottarga.it)

La Bottarga è ottenuta dalle uova d’un pesce, il muggine, le cui carni pur non essendo considerate tra quelle dei pesci più fini, danno grazie alle sue uova, lavate, salate ed essiccate quello che in Sardegna è considerato un piatto da vero re.

Pare che furono i fenici, i primi a salare e stagionare le sacche piene di uova di muggine. Mentre gli arabi, con il nome di battarikh, sarebbero stati quelli che avrebbero diffuso progressivamente il prodotto in tutto il Mediterraneo. Dai fenici ai cartaginesi, dagli egizi ai romani, tutti amavano questo caviale del Mediterraneo che divenne in molti casi oggetto di scambio o di dono, però non tutti potevano degustarlo, poiché è sempre stata una ghiottoneria dominio di pescatori di stagno e di tonnara.

L’oro dei sardi
, per il suo colore ambra, ha avuto una veloce espansione con grande richiesta dalla Francia, dalla Spagna, dalla Germania e addirittura dal Giappone e dagli Stati Uniti. E anche se oggi possiamo trovare molto diffuso questo prodotto nei negozi e ristoranti più importanti dell’isola, ancora negli anni 70 era un alimento riservato a pochi.



(foto dal web)

Esistono specialità simili, come quella ottenuta dalle uova di molva oppure da quelle del tonno. Ma attenzione, per alcuni italiani solo la bottarga di muggine, specialità che viene prodotta principalmente in Sardegna, sarebbe l’unica a dover essere denominata bottarga, poiché dicono che è l'unica specie dotata di un involucro per le uova abbastanza resistente allo sfregamento con il sale il cui risultato è degno di gareggiare senza disonore con il caviale.

Al primo assaggio, o si ama o si odia, ma non c’e comunque da preoccuparsi se di fronte alle fette di bottarga servite con il sedano all'aperitivo, non piace. Potete anche assaggiarle con un filo d’olio d’oliva, un goccio di limone e un pomodorino tagliato a fettine. Non mancano pure ricette con della bottarga a fette finissime o grattugiata. Infatti, si è diffusa l'abitudine di consumarla come condimento per la pasta, grattugiata come il Parmigiano, abitudine oggi estesa in tutta Italia, col nome di pasta all'algherese o semplicemente pasta alla bottarga. Addirittura nell'isola si sfornano anche pizze di mare spolverate di bottarga.

(foto dal web)


Tra le ricette più semplici e veloci, ma pure buone, quella che vedete nella foto qui sopra: le tagliattele con il prezzemolo e la bottarga grattugiata. Ma per far venire l'acquolina in bocca, Giovanna ne conosce una molto più gustosa e saporita, con i capperi, le olive nere e le vongole.


Ma ecco qui la ricetta, perfetta per un pranzo o una cena estiva:


Si mettono le vongole a bagno con dell'acqua salata.

Nel frattempo, si fa un soffritto con olio extra vergine, qualche spicchio d'aglio intero, olive nere, capperi. Si sciacquano le vongole e le si aggiunge al soffritto, quando iniziano ad aprirsi, si aggiunge un po' di vino bianco, si fa evaporare il vino e si continua a cuocere il tutto.

Quando la pasta è cotta (gli spaghetti sono perfetti), la si versa sul condimento e gli si spolvera un po' di bottarga grattugiata....

una bontà!


E con questa ricetta vi auguriamo una buona estate e delle bellissime vacanze.


Un caro saluto da tutti noi di Oblo'(g)

martedì 26 maggio 2009

La Corale Giner del Micalet canta in italiano

Il Coro Giner dell’Associazione Corale “El Micalet” nasce a Valencia nel 1893 e durante questo lungo periodo ha portato a termine numerosi progetti artistici.

Tra il 2003 e il 2007 ha realizzato diversi concerti all’estero tra i quali si annoverano quelli a Roma e ad Alghero, con la cui corale si sono stretti dei forti legami culturali e linguistici.

Non da ultimo, quest’anno, il Coro Giner è stato ospitato calorosamente dal coro Spiritual Ensemble (www.spiritualensemble.net) ed entrambi hanno riscosso un notevole successo in un concerto presso la Basilica delle Grazie di Udine. È stata questa l’occasione per visitare oltre al capoluogo friulano anche Venzone, Gemona e Cividale.

Il repertorio abbraccia generi e periodi musicali tra loro assai diversificati, con un occhio di riguardo alle opere di compositori valenzani contemporanei. Ma siccome ognuno tira l’acqua al suo mulino, noi dalla redazione di Oblò (g) vi vogliamo far ascoltare due brani presi dal repertorio italiano.

Il Coro Giner e la Giovane Orchestra del Micalet, diretti magistralmente dal M° Miquel Juan García, interpretano “Lascia ch’io pianga” di Haendel e “I cieli immensi narrano” di Benedetto Marcello.



martedì 19 maggio 2009

Sarà Berlusconi il prossimo Premio Nobel per la Pace?



Sì, avete letto bene, è nato un comitato, immaginiamo promosso dallo stesso Onnipotente, a favore della canditatura di Silvio Berlusconi come Premio della Pace per il 2010.
Dal sito ufficiale si legge:
Il Premio Nobel per la Pace non è mai stato assegnato ad un italiano dal 1907 ad oggi. E' finalmente venuta l'ora di sfatare un tabù che dura da più di cento anni, ovvero da quanto nel 1907, ad aggiudicarselo fu Ernesto Teodoro Moneta.
Alla corsa per l'ambito riconoscimento si sono succeduti, in questi anni numerosi politici e capi di Stato, tra i quali potremmo citare, Yasser Arafat, il presidente della Corea del Sud, Kim Dae-Jung, l'ex presidente americano, Jimmy Carter, ed Al Gore.
Oggi crediamo che, anche, l'Italia meriti di ricevere tale riconoscimento, e di essere degnamente rappresentata da Silvio Berlusconi, per il suo indiscusso impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale.
Il 26 maggio, alle ore 10:30 in Roma il Comitato della Libertà che sostiene la candidatura di Silvio Berlusconi darà avvio alla raccolta delle adesioni.
La raccolta delle adesioni alla candidatura italiana si concluderà il 16 gennaio del 2010 in Amalfi.
Per sostenere con un'oblazione le spese per la promozione della candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace potrai farlo con carta di credito, cliccando sul bottone a sinistra, oppure effettuando un bonifico bancario intestato al Comitato della Liberta (...)

Se non ci credete, visitate il sito: http://silvioperilnobel.sitonline.it/

NB Nella foto Berlusconi e anche l'altro che è da Nobel!!!!

domenica 17 maggio 2009

DIFENDIAMO LE EE.OO.II.


Già da qualche mese le Escuelas Oficiales de Idiomas si sono mosse per protestare contro il ROF (il documento che regola l'organizzazione delle nostre EEOOII) proposto dalla Conselleria.

Molti di noi, insegnanti della scuola di Quart, hanno manifestato il loro dissenso in manifestazioni e adesioni allo sciopero, ma vorremmo anche coinvolgere voi, lettori del nostro blog e pertanto nella grande maggioranza studenti di EEOOII, perché se il ROF dovesse venire approvato, molti alunni potrebbero perdere la possibilità di studiare l'italiano, soprattutto nelle scuole più piccole.

Seguendo il meme lanciatoci dagli attivissimi amici chiodini di Sagunto, anche il nostro blog si unisce alla protesta contro il ROF.

Qui di seguito troverete una prima proposta di cambiamento di questo documento, fatta dalla nostra associazione di professori di EEOOII (per questo il documento è in valenzano).


En el primer trimestre de 2009, la Conselleria d'Educació de la Generalitat Valenciana va presentar una ordre que pretén regular les EOIs de la nostra comunitat. Aquest document suposa un fort retall en l’oferta d’idiomes a tot el nostre territori amb la pèrdua de llocs de treball docent que aquest fet produirà, així com l’empitjorament de les seues condicions laborals i la defunció de les EOIs que es convertiran, de fet, en centres on s’estudie només l’anglés.

Nosaltres professors d’EOIs entenem que les nostres escoles són l’únic organisme públic que ofereix la possibilitat d’aprendre idiomes als seus ciutadans fora de l’ensenyament obligatori i en alguns idiomes (la majoria) l’única. Volem assenyalar també el perill que suposa l’aplicació de l’esborrany d’aquesta ordre que comportaria la pèrdua d’un 25% dels grups que estan en funcionament en aquests moments.
Per tot això exigim:
1. que es diferencie entre l’oferta i la demanda d’un idioma com l’anglés de la resta dels idiomes;

2. que la Conselleria assegure l’ensenyament de tots els idiomes de la CEE i de l’àrab, el rus i el xinés;

3. una disminució de les ràtios per tal d’impartir un ensenyament d’idiomes de qualitat i efectiu;

4. una planificació adient d’EOIs i d’aularis;

5. que no es deixe a la voluntat política de l’administració educativa la creació i supressió de grups;

6. no posar cap nombre mínim per a la creació de grups ja que molts dels idiomes que se estudien a les EOIs només es poden aprendre en elles i que cada centre puga ofertar un grup de totes les llengües que ja s’imparteixen i en tots els nivells, per tal de garantir la continuïtat i la finalització dels estudis;

7. que la reserva de places, en règim presencial, per l’alumnat que demane estudiar anglés pertanyent al Cos de Mestres o de Secundària, prevista en l’esborrany, no siga atesa. Aquestes places podrien ofertar-se com a cursos específics o de formació en horari d’ 11 a 17 hores;

8. que es tinguen en compte criteris com ara la ruralitat (cap comarca pot quedar sense oferta d’idiomes per no trobar-se prop d’un àrea urbana) i les necessitats de la societat en quasi totes les comarques en determinats idiomes per motiu de la immigració (sanitat, forces de seguretat, ajuntaments...) per a la creació de grups;

9. que s’escolte la direcció del centre a l’hora de determinar el nombre d’unitats d’una EOI;
10. igualtat d'oportunitats entre alumnes oficials i lliures en les proves de certificació, i per això, l'eliminació de la Fitxa Individualitzada de Seguiment (FIS);

11. que les coordinacions que porten reducció de grups es puguen fer a totes les EOIs.

Alcuni di questi punti, per il momento sono proposte e magari possono essere discussi e ritoccati, ma anche le vostre opinioni sono importanti. Se avete un blog, e volete, potete unirvi alle nostre richieste, altrimenti è importante che ne parliate anche con i vostri compagni e con il vostro o la vostra insegnante.

Perché ricordate che le Escuelas Oficiales de Idiomas sono una ricchezza incredibile e offrono un'opportunità che non ha eguali in Europa. In Italia, per esempio, un corso come quelli che potete seguire nelle nostre scuole, costerebbe un occhio della testa.

Pensateci... difendete le scuole, è un vostro diritto.

mercoledì 13 maggio 2009

CONCORSO FOTOGRAFICO

Tantissimi auguri alla nostra alunna di 2º di Livello Avanzato, ANNA MUÑOZ, che ha vinto il CONCORSO FOTOGRAFICO della nostra EOI con questa foto intitolata
L'Arte Spagnola.
Bravissima!

Complimenti anche a tutti gli altri partecipanti.

domenica 10 maggio 2009

AMICHE PER L'ABRUZZO



I cantanti italiani cercano di aiutare l’Abruzzo a modo loro, e quindi è così che dopo l’iniziativa di Jovanotti con la canzone DOMANI 21/04/2009, che raduna molti di loro e che potete sentire nel post precedente, arriva la proposta di Laura Pausini: AMICHE PER L’ABRUZZO.

AMICHE PER L’ABRUZZO, che ha come madrine del progetto Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa e Fiorella Mannoia, sarà un concerto-evento di solo donne nello Stadio di San Siro il 21 giugno, e che avrà inizio dalle prime ore del pomeriggio. Le cantanti, più di 50 donne di voci e generi musicali ben diversi, si esibiranno sul palco che i Depeche Mode lasceranno montato a San Siro, per aiutare l’Abruzzo con il ricavato del concerto.

Lo scopo specifico del progetto sarà la raccolta fondi a favore della ricostruzione della scuola elementare Edmondo De Amicis all’Aquila. Un’altra parte del ricavato sarà destinata all’acquisto di case di legno e per il sostegno della popolazione abruzzese. Tra i beneficiari ci sarà anche la Onlus “
Aiutiamoli a vivere”, associazione di volontariato e solidarietà da sempre impegnata sulle emergenze locali.

AMICHE PER L'ABRUZZO, sarà un evento di solidarietà, ma anche un momento eccezionale dal punto di vista mediatico, poiché il megaconcerto verrà trasmesso in diretta a segnale unificato sulle 13 principali radio italiane.



informazione tratta da: www.amicheperlabruzzo.com

sabato 9 maggio 2009

DOMANI PER L'ABRUZZO

Artisti uniti per l'Abruzzo "DOMANI 21/04.2009" è stato registrato in un solo giorno, il 21 aprile 2009, in un solo luogo, le Officine Meccaniche Recording Studios di Milano. Il ricavato della vendita del brano, sarà interamente devoluto in beneficenza a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto dell'aprile 2009.
Un bel gesto, un bella canzone corale, provate a riconoscere tutti i cantanti.

giovedì 7 maggio 2009

TRAM PER MILANESI

Una volta c'erano i posti riservati alle donne, agli anziani o agli invalidi. Ora il deputato della Lega Matteo Salvini propone le carrozze della metropolitana "per soli milanesi". Lo dice da leghista convinto e "da milanese che prende il tram". "Meglio vagoni solo per extracomunitari". Convinta, appoggia l'iniziativa anche una candidata al consiglio provinciale, Raffaella Piccinni, compagna di partito del deputato leghista. Stesso principio di apartheid ma con una sfumatura leggermente diversa. Se il deputato distinge tra "milanesi" e altri, lei tra italiani ed stranieri. Per la Piccinni meglio sarebbe riservare "vagoni solo per extracomunitari". "Ci sarebbe più sicurezza", assicura. Le critiche. Le provocazioni dei politici leghisti non hanno tardato a sollevare apre critiche da entrambi gli schieramenti. Il primo a censurare l'idea è stato un politico della stessa coalizione: "L'unico modo per applicare la proposta del deputato è mettere stelle sul petto, di diversi colori, a seconda della razza". Gli ha fatto eco il segretario del Pd Dario Franceschini, imperativo contro il collega: "La proposta dei posti a sedere solo ai milanesi conferma l'atteggiamento razzista della maggioranza. E' successo già una volta nella storia, 50 anni fa, negli Stati Uniti, Rosa Parks, donna nera, si rifiutò di alzarsi da uno dei posti dell'autobus riservati ai bianchi. Da quell'episodio partì la lotta di Martin Luther King". Altri replicano: "E' una proposta vergognosa e razzista, un'indecenza. Ricorda la segregazione razziale, alimenta la xenofobia ed il degrado culturale del nostro Paese".

La marcia indietro. Dinanzi al muro di condanne che le sue parole hanno sollevato, Matteo Salvini si è affrettato a fare marcia indietro: "La mia proposta sarà valida fra dieci anni se la sicurezza nei trasporti pubblici meneghini non cambierà". E poi ha precisato: "I posti saranno riservati ai milanesi sì, ma di qualsiasi razza e colore. Chi mi critica non ha mai preso certe linee a rischio. Lo faccia, e cambierà idea".
(Tratto da La Repubblica, 7 maggio 2009)

Cosa ne pensate di questa nuova trovata? A parte la vergogna che bisognerebbe provare solo per averla pensata, come si potrebbe rispondere a iniziative di questo tipo?


mercoledì 6 maggio 2009

Pippi Calzelunghe compie 50 anni

(foto dal web)

Penso che tutti avremmo nei nostri ricordi d’infanzia questa vivace e ribelle bambina dagli occhi blu e dalle trecce rosse, che le rimanevano sempre orizzontali, che indossava sempre delle calze multicolori e lunghe fin sopra le ginocchia e che viveva in una grande casa, in Villa Villacolle, insieme al suo cavallo bianco a pallini neri, di nome Zietto, e una scimmietta di nome Signor Nilsson.

La piccola Pippi Calzelunghe, orfana di mamma e figlia di un pirata, re dell’isola di Cip-Cip, era una bambina un tanto strana che aveva una forza sovrumana, capace di fare qualsiasi cosa e che sapeva difendersi da tutto e di tutti. A soli 9 anni, nascondeva un tesoro di monete d’oro rilasciato da suo padre e possedeva un’affascinante immaginazione, grazie a cui, lei e i suoi due fidati amici, Tommy e Annika, condividevano molte avventure.

(foto: HENRIK MONTGOMERY)

Però, che è stato della ragazzina che dava vita a questo personaggio?

Questa settimana, Inger Nilsson, l’attrice svedese che interpretava il ruolo di Pippi Calzelunghe, ha compiuto 50 anni. Dopo aver prestato il volto a Pippi Calzelunghe per quattro anni (1969-1973), non riuscì a costruirsi una carriera come attrice, poiché il successo mondiale raggiunto dal personaggio di Pippi, segnò la sua vita. Realtà e fiction andarono oltre gli schermi, e quindi tutti aspettavano dall’ormai adolescente Inger l’atteggiamento caratteristico del suo alterego televisivo. Questa pressione la costrinse a mollare la sua carriera d’attrice, diventando poi dipendente statale.

Solo nel 2000, rientra nel grande schermo con il film Gripsholm, inspirato nell’autobiografia del giornalista tedesco Kurt Tucholsky, e nel 2006 interpreta il ruolo di un medico legale in una serie televisiva svedese. Però, è nel 2007 che, con la sua partecipazione nella serie televisiva tedesca Il Commissario e il mare, si riprende parte di quella notorietà persa.

Tornando un po’ in dietro, agli anni '70 - '80, vi proponiamo la sigla italiana di questa serie televisiva:

sabato 2 maggio 2009

INCONTRO CON DACIA MARAINI

Per chi non è potuto assistere all’incontro con la scrittrice Dacia Maraini preso la Facultad de Filología de Valencia, riportiamo con piacere un piccolo riassunto con dei filmati di quel che è stato il programma di venerdì sera.

La prima parte dell’incontro, come ci aveva già riferito Giovanna, è consistita nella recita per parte di Dacia Maraini, di alcune sue poesie in italiano e poi venivano recitate in spagnolo e inglese. Per citare alcuni titoli, abbiamo potuto sentire dalla voce della poetessa: Una piccola donna dagli occhi di medusa, La mattina, La casa di pietra, I miei giorni, Io sono due, Se amando troppo, Ho sognato di cucinare un porco al forno, L’uomo delle gambe lunghe, Amore se questo è amore e Limone, acqua calda e un grumo di sangue.









La prima parte è stata seguita dal colloquio-dibattito, dove abbiamo potuto sentire le risposte di Dacia Maraini alle domande dei suoi lettori. Ad aprire il momento delle domande c'è stata una sul terremoto in Abruzzo, poi sono seguite tante altre domande. Tanto per accenare alcune: riguardo alle sue abitudini per scrivere, sul nuovo libro SULLA MAFIA, il suo rapporto con la cultura spagnola e riguardo sua nonna cilena, su com’è stato lavorare insieme a Pasolini per il film IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE oppure il suo punto di vista sulla politica italiana.











martedì 28 aprile 2009

FIGLIO DELLA LUNA

Ragazzi mettiamoci Il chiodo e i mocassini in pelle, ragazze fatevi la permanente e cotonatevi i capelli, è ora di ascoltare Mecano, famoso gruppo della movida madrilena, che negli anni 80 pubblicò un LP tutto in italiano. Erano tutte versioni di canzoni già uscite in Spagna. Purtroppo l’album non riscosse il successo che ci si aspettava. Ma adesso ascoltiamo “Figlio della Luna”.



giovedì 23 aprile 2009

DACIA MARAINI A VALENCIA

Domani, venerdì 24 aprile, la scrittrice DACIA MARAINI sarà ospite della FACULTAT DE FILOLOGIA di Valencia. È un'ottima occasione per conoscere più da vicino una delle migliori scrittrici italiane. Molti di voi sicuramente la ricordano per un breve racconto, piuttosto strano a dire il vero, che normalmente si legge al primo anno: "Mio marito, l'altra famiglia"; ma per apprezzarla davvero, bisogna leggere i bellissimi romanzi LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA (dal quale è stato anche tratto un film) e BAGHERIA.



La sua stessa biografia sembra già la trama di uno dei suoi romanzi: Dacia Maraini è figlia dello scrittore ed etnologo Fosco Maraini e della pittrice siciliana Topazia Alliata, appartenente all'antico casato degli Alliata di Salaparuta. La nonna materna si chiamava Sonia Ortúzar Ovalle ed era la figlia di un diplomatico cileno con la passione del canto lirico. La nonna paterna di Dacia era la scrittrice Yoi Crosse, per metà polacca e per metà inglese.
Dacia trascorre la sua infanzia in Giappone dove la sua famiglia si stabilisce dal 1939 al 1946. Lì, dal 1943 al 1946, la famiglia è internata in un campo di concentramento giapponese. Al ritorno in Italia, si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria, ma poi i genitori si separarono.
A 18 anni Dacia raggiunge il padre a
Roma dove riscuote il suo primo successo con il romanzo La vacanza (1962). Seguono L'età del malessere (1963), A memoria (1967), Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1975), Il treno per Helsinki (1984), Isolina (1985, Premio Fregene 1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello; Libro dell'Anno 1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Un clandestino a bordo (1996), Dolce per sé (1997) e la raccolta di racconti Buio (1999) che ha vinto il Premio Strega. Nel 2001 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l'esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni. Nel 2004 è la volta di Colomba. Nel 2008 pubblica Il treno dell'ultima notte.

Ha vinto due dei più ambiti premi letterari italiani, lo STREGA e il CAMPIELLO.
Si è occupata anche molto di teatro; nel
1973 ha fondato a Roma il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all'estero, tra cui ricordiamo Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente.
È stata a lungo compagna di
Alberto Moravia, con cui ha vissuto dal 1962 al 1978.

Per chi volesse conoscerla, il primo appuntamento è alla Facultat de Filologia, aula 204 (2º piano) con il seguente programma:

h. 17,30 Vicente Forés (U.V) con Dacia Maraini: “A dos voces: poesías originales”. Recita.

h. 18,15 Dacia Maraini incontra i suoi lettori. Colloquio-dibattito.

C. M. “Lluís Vives” (Blasco Ibañez, 23). Auditorio Montaner.
h. 20,30
Passi Affrettati, di Dacia Maraini. Regia dell’autrice. Lettura teatrale e dibattito. Versione in castellano. Ingresso Libero.

mercoledì 22 aprile 2009

L'ULTIMO CAROFIGLIO

Esce il nuovo romanzo di GIANRICO CAROFIGLIO: Il paradosso del poliziotto edito da Nottetempo, nella collana I sassi (pag. 40, euro 3).

Il libro propone un dialogo fra uno scrittore alle prese con un nuovo racconto e un ispettore di polizia, che conosce il segreto di ottenere confessioni senza ricorrere alla violenza. Attraverso il loro dialogo una lezione sul mestiere di inquirente ma anche e soprattutto sul potere della parola. Ne pubblichiamo un brano, per farvi venire l'acquolina in bocca...

Uomo anziano (dopo una lunga pausa) Ci sono tipi diversi di violenza, come ci sono, ovviamente, tipi diversi di poliziotti. Chiariamo un concetto: non c’è nessun poliziotto – parlo di sbirri, non di archivisti o magazzinieri – che non le abbia mai date, sottoscritto incluso. Se insegui a lungo uno spacciatore e quello, dopo che finalmente lo blocchi, prova anche a reagire, è del tutto normale che le prenda. È inevitabile, direi, e lui stesso se l’aspetta. Le botte date in caserma o in questura, a freddo, anche se non sono frutto di sadismo (ma ovviamente c’è anche quello), sono tutto un altro discorso. A parte ogni considerazione etica – e giuridica, naturalmente – una confessione ottenuta con le botte, o con altri sistemi analoghi, non dà nessuna garanzia di attendibilità.
Uomo giovane Vuol dire che chi confessa in questo modo poi ritratta facilmente?
Uomo anziano Voglio dire che persone del tutto innocenti confessano cose che non hanno fatto, per via delle botte o di altre forme di pressione.
Uomo giovane Scherza?
Uomo anziano No. Capita piú spesso di quanto si possa immaginare. E capita che per via delle botte vengano accusate, e a volte anche condannate, persone che non c’entrano niente di niente.
Uomo giovane È difficile da credere, una cosa del genere. Mi può fare qualche esempio?
Uomo anziano C’è un caso giudiziario famosissimo. Si ricorda la storia della Uno bianca?
Uomo giovane Certo.
Uomo anziano Quando i componenti della banda furono arrestati e confessarono, si scoprí che erano i responsabili anche di una serie di rapine per cui non erano stati nemmeno sospettati. E fra queste rapine ce n’era una per cui erano state già condannate altre persone.
Uomo giovane E queste persone avevano confessato?
Uomo anziano Una di loro, sí. E, ripeto, non c’entrava niente. Io non mi fido mai di una confessione cui non ho assistito. E a dire la verità, non mi fido nemmeno di quelle cui ho assistito, se non so esattamente cosa è successo prima.
Uomo giovane Come è finita la storia del rapinatore?
Uomo anziano Giusto. Quelli lo picchiavano e io non sapevo cosa fare. Stavo lí e in qualche momento pensavo che avrei dovuto dargli anch’io uno schiaffo, per non fare la figura della recluta che se la faceva sotto. In qualche altro momento pensavo invece che avrei dovuto trovare il coraggio per dire loro di smettere. Ma ovviamente non se ne parlava neanche. Ero l’ultimo arrivato, se avessi aperto bocca mi avrebbero buttato fuori a calci e la mia carriera di investigatore sarebbe finita prima di cominciare.
Uomo giovane Quanto durò?
Uomo anziano Un sacco di tempo, e alla fine fu chiaro che non c’era verso, non avrebbe detto niente. Era un ragazzino, ma aveva le palle o un buon motivo per stare zitto, o tutt’e due. Comunque le botte finirono e arrivò il momento di preparare il verbale di arresto e le altre carte, per portarlo in carcere. Uscimmo dalla stanza, qualcuno andò a prendersi il caffè, qualcuno se ne andò proprio a casa e qualcun altro, appunto, andò a battere a macchina il verbale di arresto. Io mi aggiravo per i corridoi e non sapevo che fare. Cosí, a un certo punto, senza una ragione precisa, rientrai nella stanza dove il ragazzo stava sempre sulla sedia, ammanettato, con la faccia veramente malridotta, il mento appoggiato sul petto. Mi sedetti vicino a lui e gli domandai se le manette gli facevano male. Quello – me lo ricordo come se ce l’avessi davanti qui, in questo momento – alzò piano la testa, quasi non avesse sentito bene. Io gli chiesi di nuovo se le manette gli facevano male e lui rispose di sí. Gli dissi che se mi prometteva di non fare stupidaggini gliele avrei tolte. Lui disse: «Prometto». Mi fece un’impressione strana quella parola. Lo disse con una dignità impacciata, come un bambino che vuole apparire adulto.
Uomo giovane E allora?
Uomo anziano Allora mi feci dare le chiavi delle manette dall’agente che lo stava sorvegliando e liberai il ragazzo. Poi gli chiesi se voleva una sigaretta e lui disse sí, che la voleva. Ma prima, se possibile, voleva un po’ d’acqua. Gli portai l’acqua e poi gli offrii la sigaretta, ne presi una anch’io e fumammo insieme. In silenzio. Ero andato lí senza nessuna intenzione, ma mentre fumavamo mi venne l’idea assurda che forse a me avrebbe detto le cose che le mazzate non erano riuscite a tirargli fuori.
Uomo giovane E lui disse qualcosa?
Uomo anziano Dopo aver finito di fumare, mi chiese cosa rischiava. Intendeva: che pena rischiava. Io non ne avevo la piú pallida idea. Facevo il poliziotto da pochi giorni, non avevo mai visto un processo e non riuscivo nemmeno a immaginarmi quello che avrebbero potuto dargli per quel tentativo di rapina. E però non potevo restare zitto e cosí risposi, con tono grave, che rischiava parecchio. Non sapevo di cosa stessi parlando, ma il ragazzo non se ne accorse. Per lui ero un poliziotto come gli altri, a parte il fatto che non l’avevo picchiato.
Uomo giovane È bravo a raccontare.
Uomo anziano Il lavoro dell’investigatore ha molto a che fare con le storie. Comunque quello rimase zitto e poi, torcendosi le mani, mormorò che la cosa peggiore per lui era pensare a quando lo avrebbe saputo suo padre. Il padre era un operaio e un sindacalista. Sapere che il figlio era stato arrestato per rapina gli avrebbe spezzato il cuore. Non furono proprio queste le parole, ma il senso era questo. Io feci di sí con la testa e poi gli dissi che se voleva potevo andare io dal padre a informarlo.


Ricordiamo che Gianrico Carofiglio - il "magistrato best-seller "- è nato a Bari nel 1961. Magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato e per anni è stato Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. Ha esordito nella narrativa, con Testimone inconsapevole (Sellerio, 2002), romanzo che ha aperto il filone del legal thriller italiano. I suoi romanzi sono stati tradotti in 16 lingue. Da Il passato è una terra straniera è stato tratto un film, interpretato da Michele Riondino, che ha recentemente vinto il Miami Film Festival. Carofiglio è attualmente senatore del Partito Democratico.

(Adattatato da La Stampa)

lunedì 20 aprile 2009

ABRUZZO: PER NON DIMENTICARE

Al ritorno dalle nostre vacanze di Pasqua, riniziamo da dove ci eravamo lasciati. Dall' Abruzzo e dal terremoto che ha fatto quasi 300 morti.

Alcuni registi famosi, hanno voluto dare il loro contributo attraverso dei brevi video e ve li proponiamo. Per non dimenticare. Perché per un terremoto così si muore in Italia, ma non in Giappone (dove una scossa della stessa identità non ha fatto neanche un morto). Perché non è stato il terremoto a provocare tanti morti, ma la mano criminale di chi ha costruito edifici e case con la sabbia di mare in una delle zone a maggior rischio sismico dell'Italia. Case ed edifici che sono venuti giù come se fossero fatti di marzapane. Intanto è stata aperta un'inchiesta per accertare le responsabilità e la ricostruzione sarà seguita dal Pool Antimafia per evitare infiltrazioni mafiose nelle opere di ricostruzione.

FERZAN OZPETEK: "Nonostante tutto è Pasqua"





MIMMO CALOPRESTI: "Perfect day"




PAOLO SORRENTINO: "L'assegnazione delle tende"



MICHELE PLACIDO: "Le mani di Osmai"



FRANCESCA COMENCINI "Le donne di San Gregorio"




martedì 7 aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO

Ormai tutti sarete già al corrente del terribile terremoto che ha distrutto L'Aquila e diversi paesini abruzzesi, ma che si è sentito perfino a Roma.
Un terremoto di tale intensità non si vedeva in Italia da quello tristemente famoso dell'Irpinia nel 1980.
I morti finora accertati sono purtroppo 228, ma si teme che siano destinati ad aumentare perché ci sono ancora diversi dispersi e tantissimi feriti e le scosse continuano. Divampano nel frattempo le polemiche, visto che qualche giorno fa Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso,aveva dato l'allarme e per tutta risposta si era beccato una denuncia (se volete saperne di più cliccate qui).
Dal nostro blog volevamo soltanto lasciare un pensiero a tutte le persone che hanno perso i loro cari, le loro case e i loro ricordi in questo disastro.
Per gli aggiornamentI: La Repubblica, Il Corriere, la Stampa

lunedì 6 aprile 2009

Ragazzo Solo, Ragazza Sola



Non tutti sanno che anche il grande David Bowie, soprannominato il Duca Bianco, ha nel suo curriculum musicale una canzone in italiano.

"Ragazzo solo, ragazza sola" dovrebbe essere la versione italiana di "Space Oddity", ma in realtà è un testo completamente diverso, scritto dal paroliere italiano Mogol e racconta una storia d'amore di una coppia solitaria.. Bowie la cantò pensando fosse una traduzione della sua canzone.
Il singolo fu pubblicato nel dicembre del 1969 come un tentativo di lanciare la musica di Bowie sul mercato italiano, tuttavia con questo brano non è mai entrato in classifica.

"Ragazzo solo, ragazza sola" venne poi cantato anche dall’“Equipe 84”, noto complesso degli anni 70.


Eccovi il testo della canzone e ascoltiamo Bowie che canta in italiano.

La mia mente ha preso il volo
Un pensiero, uno solo
Io cammino mentre dorme la citta'
 
I suoi occhi nella notte
Fanali bianchi nella notte
Una voce che mi parla chi sara'?
 
Dimmi ragazzo solo dove vai,
Perche' tanto dolore?
Hai perduto senza dubbio un grande amore
Ma di amori e' tutta piena la citta',
 
No ragazza sola, no no no
Stavolta sei in errore
Non ho perso solamente un grande amore
Ieri sera ho perso tutto con lei.
 
Ma lei
I colori della vita
Dei cieli blu
Una come lei non la trovero' mai piu'
 
Ora ragazzo solo dove andrai
La notte e' un grande mare
Se ti serve la mia mano per nuotare
Grazie ma stasera io vorrei morire
Perche' sai negli occhi miei
C'e' un angelo, un angelo
Che ormai non vola piu' che ormai non vola piu'
Che ormai non vola piu'
C'e' lei
I colori della vita
Dei cieli blu
Una come lei non la trovero' mai piu'


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